L'attività artistica
di Paolo Leoncini si presenta come espressione
dei difficili rapporti dell' uomo moderno
con la natura, con la società
in cui vive, con se stesso.
Un linguaggio stringato che rifiuta
schemi precostituiti, accettati, e tenta
un monologo che risolva la problematicità
del reale "dal di dentro",
indicando all'individuo una diversa
via per accostare se stesso.
Una rete avvolge l'esperienza e il segno
la ripercorre, alla ricerca di una sintesi
tra memoria e possibilità attuale.
"Leoncini ha un suo mondo interiore
da esprimere disse Diego Valeri alla
presentazione della sua prima mostra
personale un mondo di pensieri e di
sogni che lascia trasparire una realtà
poeticamente trasfigurata."
Quasi un diario intimo che puntualmente
ripropone nelle incisioni grafiche,
nelle chine colorante e nelle tempere
il senso di una necessità ritmica,
ricercata con sofferenza.
Il tratto rapido, nervoso ma continuo,
estenuante. Una angoscia filiforme che
sfuma in una compostezza recuperata.
La lucidità razionale che tenta
di ricomporre una realtà fuggente,
frammentaria ma soltanto incidendola
maggiormente, sezionandola e analizzando.
Una indagine spietata che ritrova l'unità
nella visione poetica finale.
L'emotività si libera allora
dalle costipazioni intellettuali ma
anche si purifica dalla propria dogmaticità,
abbandona ogni complicatezza e drammaticità,
pur mantenendone, forse a monito, la
forma, per accettarsi più serenamente.
Un'arte informale, le cui forti componenti
gestuali comunque nulla tolgono al carattere
cogente della raffigurazione naturalistica.
Lo scorrere libero del segno tenta anzi
di ricalcare il reale, così come
l'urgenza di una irrazionalità
sui generis si fa azzardata ipotesi
di un nuovo modello razionale, sintesi
delle esigenze specifiche dell'indivi-duo
e del suo infinito tendere verso una
realizzazione spirituale.
La costante presenza di una dimensione
interiore, la concezione "catartica"
dell'arte, il senso della ricerca e
il bisogno di riconciliare l'uomo con
sé ma anche con il mondo, fanno
dell'opera di questo pittore il punto
di confluenza di quel coacervo di problematiche
filosofiche e artistiche che caratterizzano
l'epoca contemporanea.
ANNA
RENDA
Paolo
Leoncini
(Venezia, 1940) dipinge e disegna fin dalla
adolescenza. Laureato in Lettere, docente
universitario, alterna l’attività
artistica alla ricerca critica , ambito,
quest’ultimo, in cui, dagli anni ’70
ad oggi, conta numerose pubblicazioni scientifiche.
Diego Valeri scrisse:” Nessun sospetto
di dilettantismo nel suo doppio operare.
Il suo impegno di studio è il più
serio ed appassionato che si possa richiedere
a chi lavora in quei campi difficili”(nella
presentazione alla seconda mostra personale,Udine,
dicembre 1974).
Ha cominciato ad esporre nel 1971 (56 Collettiva
della Fondazione Bevilacqua La Masa- Venezia).
Nel 1973 ha seguito il primo Corso di Tecniche
Incisorie del Cento Internazionale della
Grafica di Venezia
(Corso tenuto dal Maestro Luciano Zarotti)
Esposizioni
personali:
- Galleria “Segno Grafico”,
Venezia, 1974 (presentazione di Diego Valeri)
- Galleria “Segno Grafico”,
Udine, 1974 (presentazione di Diego Valeri)
- Chiesa di S.Andrea (studio di Gianni Aricò)-
Venezia, 1977
- Municipio di Salzano (Venezia), 1978 (presentazione
di Ettore Vio)
- Villa Farsetti di Santa Maria di Sala
(Venezia), 1978
- Palazzo Tron di Schio (Vicenza), 1979
- Ex- Convento di S.Luigi , Asolo, 1980
- Galleria S.Angelo , Venezia, 1983
- Biblioteca Civica di Belgrado , 1983
- Istituto Italiano di Cultura di Belgrado,
1984
- Istituto Italiano di Cultura di Zagabria,1984
- Studio di Giuseppe Morandi, Venezia, 1986
- Galleria “La Cella”, Mestre,
1990 (presentazione di Giulio Gasparotti)
- Teatro Deon, Bologna, 1992
- Galleria S.Lorenzo, Mestre, 2001
Partecipazione
ad Esposizioni collettive:
- Galleria “Segno grafico” ,
Venezia, 1973
- Galleria “Segno grafico” ,
Udine, 1973
- “Tangenze”: proposte di incontro
poesia-grafica”, Siena, 1980
- Galleria “Artenciel”, Roma,1981
- Esposizione “Polivalenze”
, Venezia, 1983
(patrocinio
de “La Biennale di Venezia”)
- Premio Bissuola, Mestre, 1985
- Esposizione “Dopo il muro”
, sale del Comune di Venezia, Mestre 1990
- Arteexpo, New York, 1992
- Premio “Il Quadrato”, Cesenatico,
1993
- Esposizione “Contro la crisi”,
sale del Comune di Venezia,Mestre 1993
- Esposizione “Carnevale a Venezia”,
Venezia, 2000
- Dal 1979 al 2007 invitato ininterrottamente
all’Esposizione “Le Colonete”,
Venezia.
Premi
e riconoscimenti: 1989:
Premio Nardi , Venezia
1990: Premio “Ruga Giuffa” (primo
premio ex-aequo)
pubblicazione a colori di un’opera
in “Foreign Literature Rewiew”,
Beijing,1993
Hanno scritto: Diego
Valeri,
Enzo Di Martino,
Paolo Rizzi,
Roberto Joos,
Ettore Vio,
Salvatore Maugeri,
Licio Damiani,
Gabriella Brussich,
Guagnini,
Giulio Gasparotti,
Anna Renda. Segnalazione
nei seguenti repertori:
Cat.88,Dieci
anni de “Le Colonete”,Dieci
anni di “ruga Giuffa”,Venti
anni de “Le Colonete”, Elite
1999.
Tesi
di laurea "La Veneticità
Sperimentale di Paolo Leoncini"
Discussa alla Faccoltà di Lettere
e Filosofia dell'Università di Venezia
A.A 2002/03
da Federico Gorini con
il Prof. Vincenzo Fontana